L’amore di Silvio

Ancora una volta nell’ambulatorio del mio veterinario. Ancora una volta un galletto cocincina nano da adottare.

– Attenta! E’ tremendo!- La voce del veterinario sghignazzante mi arrivò, ormai lontana, mentre mi avviavo verso la macchina, tenendo tra le braccia uno scatolone con un galletto che avrebbe preso il posto dell’adorato Mario, prematuramente scomparso.

Giunta in campo lo liberai nel prato e così il galletto scoprì il suo nuovo mondo: una quindicina di galline da condividere con Piero, il re del pollaio, uno spazio aperto ombreggiato da ulivi, il bosco alle spalle, il mare davanti.

Dovevo dargli un nome. Pochi galli sono buffi ed alteri come un cocincina nano.

Piumaggio nero intenso tanto da trasformarsi in color petrolio sulla coda che sembrava un enorme carciofo piumoso.

Testa piccola con cresta rosso acceso, occhio attento e vispo.

Controllava le gallinelle e Rocco, saltellando sulle zampette ornate da un bellissimo piumaggio, un andamento alquanto buffo, una danza sbilenca e zigzagante piena di orgoglio e possanza virile: ridicolo.

Mi sembrava che Silvio potesse essere un nome adatto, e Silvio fu.

Capii subito che Rocco e Silvio non avrebbero mai convissuto pacificamente: l’enorme ego di Silvio scatenava furibonde liti e così rinchiusi il nano malefico in un altro recinto.

Le cose però ben presto cambiarono con l’arrivo della dolce Mimì, una splendida cocincina nera di una dolcezza infinita che ammaliò Silvio a tal punto da renderlo il galletto più buono del mondo.. praticamente cotto a puntino!

Mimì divenne la mia gallinella preferita, mi seguiva ovunque, interessata ad ogni mio movimento, pronta a salirmi in braccio o a farsi trasportare nella borsa. Amava farsi accarezzare e socchiudeva gli occhi, in estasi, ad ogni coccola.

Un giorno mentre pulivo i pollai con lei accanto mi accorsi che non era più vicino a me, mi girai chiamandola e la vidi lì, nella pozza più grande, dove nuotavano le anatre. Mi alzai di scatto  e corsi alla pozza ma Mimì non mi corse incontro. Restò lì, immobile, la testa reclinata su di lato, i piumaggio bagnato e pesante, senza più vita.

La tolsi dall’acqua e tentai di farla rinvenire. Nulla da fare. Mimì era volata via, ora becchettava in prati molto più grandi del mio. La seppellii sotto un ulivo e Silvio ritornò ad essere quello che era prima dell’arrivo di Mimì. Ritornò Silvionel recinto piccolo ancora più aggressivo ed arrabbiato con il mondo.

Nella speranza di dargli una compagna che potesse sostituire Mimì comprai Tina, una gallinella bianca e nera, ma Silvio restò chiuso nel suo dolore ed iniziò ad aggredire chiunque gli si avvicinasse.

Silvio e Tina convivono ormai da due anni nel recinto piccolo. Tina ogni giorno lo scavalca e razzola con le altre sue compagne, Silvio l’aspetta ed attacca chiunque gli si avvicini. La sera Tina rientra e si corica con lui nella casetta, lui le chiede come ha passato la giornata e lei lo calma con il suo sommesso chiacchiericcio.

Quando scende la notte si addormentano insieme ma io lo so che Silvio sogna la dolcissima Mimì.

 

 

 

 

 

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