Salviamo gli agnelli, ma le mamme?

Come ogni anno, con l’avvicinarsi della Pasqua, le coscienze di alcune persone si risvegliano e prendono atto della crudeltà della nostra tradizione che  impone l’agnello nel menù pasquale.

Da febbraio a marzo normalmente nascono gli agnelli anche se in verità una pecora, avendo una gestazione di cinque mesi, può partorire anche due volte all’anno.

Gli agnellini vengono macellati all’età di 22 giorni per essere serviti in tavola il giorno di Pasqua  i più fortunati vivranno 8 mesi e verranno macellati per Natale, gli altri non supereranno i 2 o 3 mesi di vita.

Non cadete in tentazione, negli ultimi anni molti allevatori propongono l’adozione degli agnellini ma nella maggior parte dei casi non è una scelta etica per salvare la vita dell’agnello ma semplicemente un aiuto all’allevatore.

La proposta dell’adozione annuale corrisponde semplicemente al mantenimento dell’animale fino ad un’età macellabile o nel caso di una femmina all’età riproduttiva.

Quindi, se cadrete in tentazione e deciderete di aderire a queste campagne di adozione, richiedete il codice del vostro agnellino, che per legge è obbligatorio, e chiedete di poterne seguire la crescita stando molto attenti perché molte volte la marca identificativa dell’animale, venendo applicata dall’allevatore, può essere tolta ad un animale macellato ed applicata ad un altro.

Ovviamente è un procedimento illegale ma purtroppo utilizzato.

Bene, ora dopo avervi parlato degli agnellini, per rendere più gioiosa la vostra Pasqua vi parlerò delle loro madri, le pecore.

Le pecore , in allevamento si suddividono in animali da carne o da produzione.

Se sono da carne vengono macellate come agnelli quindi difficilmente superano l’anno d’età se sono da produzione invece fanno una bella vita.

Partoriscono due volte all’anno da uno a tre agnellini che vengono allontanati dalla madre per ottenere il latte con il quale poi verranno prodotti latte per uso umano e formaggi ma, per ottenere questa vita meravigliosa, devono avere avuto in dote delle mammelle perfette ovvero atte alla mungitura sia manuale che meccanica.

Se le mammelle non sono simmetriche la povera pecora non serve a nulla e se per sua sfortuna incappa in una mastite il suo destino è il macello perché molto probabilmente la mastite, lunga e costosa da curare, si potrebbe ripresentare al parto seguente.

Ma anche se la pecora fortunata viene dotata da Madre Natura di mammelle perfette il mattatoio l’attende all’età di sette anni anche se in verità potrebbe benissimo vivere fino a dodici.

Questa è la realtà, questo è quello che troviamo nei nostri piatti il giorno di Pasqua anche se l’Agnello Pasquale, Gesù lo porta vivo sulle spalle e tra le braccia.

Che fare?

Prendere coscienza di tutto questo è già una gran cosa e soprattutto prendersi il tempo per riflettere se tutto ciò è veramente necessario.

Io personalmente il giorno di Pasqua, come ogni giorno, porterò da mangiare a Elena, Renata e Chiara, le mie pecore, che una volta erano agnelli ed ora sono animai felici.

 

 

 

 

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