Ilmondodisusanna

Ilmondodisusanna è un angolo di Carso triestino, tra bosco e mare, un percorso di vita.

Una decina di anni fa, dopo aver chiuso per l’ultima volta la saracinesca  del mio laboratorio e aver cercato invano un lavoro dignitoso, ho deciso di cambiare la mia vita. Qualcuno la definisce “decrescita felice” io la definisco “riscoperta della vita”.

Ritornai sui banchi la sera lasciando a casa la mia famiglia per formarmi come imprenditore agricolo e prendere il patentino, poi ci presi gusto e seguii anche un corso di olivocoltura e di potatura. Nel frattempo cercavo il mio mondo. Lo volevo qui, a Prosecco dove mi ero trasferita da una decina d’anni ma l’impresa era ardua. Passeggiando per i boschi mi ero innamorata di un piccolo terreno abbandonato immerso nel verde, o meglio nei rovi, da cui si vedeva il mare. Sicuramente erano decenni che nessuno lo calpestava ed era diventato inaccessibile, ma sentivo che era lui il mio mondo.

Il destino a volte stupisce anche le persone più incredule e questa volta stupì anche me. Incontrai per caso la signora che anni prima mi vendette la casa in paese e le raccontai della mia disperata ricerca di un terreno. Mi disse di possederne alcuni tra cui ce n’era uno che poteva fare il caso mio e mi accompagnò nel mio mondo: il terreno era suo. Ovviamente lo acquistai ed incominciò l’ avventura.

Armata si sega, falce e piccone lavorai per un anno per ridar vita a quell’abbandonato pezzo di Carso. Tagliai cespugli di biancospino che conficcavano le spine nelle mie carni, estirpai erbacce ed ortiche, ricostruii i muretti a secco abbattuti dal tempo, innalzai recinti ed alla fine, stremata ma felice, vidi il mio mondo.

Un piccolissimo orticello, una quindicina di ulivi ed i primi animali.
Animali salvati dalle pentole, animali definiti da reddito e destinati ad essere macellati che qui  ritrovavano la vita. Alle prime gallinelle si aggiunsero le anatre  e poi le oche portate  da persone che non potevano più accudirle. Con l’aiuto del mio veterinario che mi segnalava animali in difficoltà il mio mondo si popolava. Arrivarono i coniglietti abbandonati per strada da mani impietose, la cavietta, le tartarughe. Le capre recuperate da una situazione incredibile, gli asini e gli agnellini pasquali.

Ilmondodisusanna ora è un’oasi felice. Attorno a me i vigneti stanno uccidendo il bosco, ad un chilometro dal mio terreno c’è un macello dove gli animali vanno a morire ma nel mio mondo tutto è vita.
Il richiamo degli uccelli che si rincorrono tra i rami, Piero e Silvio (i galli) che con Riccardo (il fagiano) salutano il sole al mattino. Il sommesso chiacchiericcio delle galline e l’allegro starnazzare delle anatre. I potenti ragli di Ciuchino e i versi più gentili di Frenci, il belare delle pecore ed i richiami delle capre. I coniglietti distesi all’ombra delle loro casette. Le corse frenate di Giuditta , la maialina.

Il mio è un lavoro immenso, pesante e complicato ma infinitamente appagante.
E’ appagante spiegare alle persone che non c’è differenza tra un cane ed un maiale, tra un gatto ed una gallina. Esseri senzienti con una vita ed una storia da raccontare perché ogni vita vale la pena di essere vissuta,  narrata e non è meno interessante se appartiene ad una capra piuttosto che al gatto di casa. Basta saper vedere con occhi diversi, gli occhi della consapevolezza di essere parte di qualcosa di immenso che chiamiamo Natura e che il rispetto di questa nostra comune Madre è alla base della nostra felicità.

Molte persone mi chiedono: “Ma cosa ci guadagni?
Mi cadono le braccia e li accompagnerei al cancello.
Non guadagno nemmeno un euro, i soldi che riesco a raccogliere con le visite, gli eventi che organizzo, la vendita dei pochi prodotti dell’orto e dell’aia e dei miei libri finiscono tutti qui eppure quando apro il cancello del Mondodisusanna mi sento ricchissima…provare per credere.